sabato 1 febbraio 2014

cattiva salute


Cattiva salute


La buona assistenza sanitaria non è data dal numero dei posti letto occupati. La buona assistenza sanitaria non è data neanche dal numero del personale impiegato e men che meno dai soldi spesi.

La buona assistenza sanitaria è data dalla qualità con cui si tutela la salute pubblica e questa non si crea in pochi giorni. E questa non si migliora a colpi di tagli della spesa pubblica, di posti letto, di chiusura di reparti, servizi, ospedali e riduzione del turn-over del personale. Quello che sta succedendo in questi giorni negli ospedali e nei Pronto Soccorso della Provincia anconetana è qualcosa che riporta indietro le lancette dell’orologio a quando si veniva passava il ricovero in barella, nei corridoi, in mezzo alla confusione. A quando le condizioni assistenziali per pazienti, familiari, infermieri, e medici erano al limite del collasso.

Prepotentemente gli effetti della sciagurata destrutturazione della sanità marchigiana cominciano a farsi sentire, disegnando un presente di disservizi, attese, code, assistenza sanitaria sempre più precaria e difficile. Oggi, mentre domani sarà solo peggio. Addio al pubblico, e benvenuto il privato, con buona pace di chi non avrà i soldi per pagarselo.

Intanto non resta a politici di ogni specie e razza fare la voce grossa, creare confusione, giocare allo scarica barile di responsabilità varie e, soprattutto aizzare una guerra fra poveri fra chi ha mantenuto e chi ha perso servizi e reparti: Jesi, Osimo, Chiaravalle, Senigallia ed altri ancora.

La buona assistenza sanitaria non è data da una classe politica preoccupata di garantire potere agli amici (i soliti posti da primario), commesse agli amici degli amici (appalti vari), concorrenza sleale (chiuso un servizio pubblico, garantito un ambulatorio privato). La buona assistenza sanitaria è data da un servizio pubblico, accessibile e gratuito che sappia gradatamente ridimensionare l’offerta ospedaliera (gradatamente significa anni e non settimane), far da filtro alla domanda (e non far intasare i Pronto Soccorso) e diffondere sul territorio la copertura sanitaria (senza creare mega-ambulatori in mano sempre de primari etto di turno).

Quella che abbiamo oggi non è una buona assistenza sanitaria. Per averla garantita riprendiamoci il diritto alla salute e mandiamo a casa una classe politica (tutta) pericolosissima per la salute pubblica.




FAI - Federazione Anarchica Italiana:
  • Gruppo “Michele Bakunin” – Jesi;
  • Gruppo “Francisco Ferrer” – Chiaravalle
Gruppo Anarchico “Kronstadt” – Ancona


Fip. Via Pastrengo 2 - Jesi

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