sabato 1 febbraio 2014

ElectroDUX - Modello Marchionne Docet


ElectroDUX


E’ il modello Marchionne che trionfa. In Friuli, ma non solo, vicino a Pordenone sono a rischio oltre 500 posti di lavoro dell’azienda svedese che ha quattro stabilimenti sparsi in Italia con oltre 6000 dipendenti. Unico rimedio proposto decurtare gli stipendi del 20%, praticamente la schiavitù istituzionalizzata.

Del resto i nuovi accordi sulla contrattazione sindacale, a firma CGIL, CISL e UIL, benedicono qualsiasi scelta padronale lasciando mano libera nella cancellazione di diritti, salari e futuro, di fatto viene affossato qualsiasi contratto stipulato, dando la possibilità alle aziende di derogare dal contratto sia di fronte ad investimenti sia in caso di crisi, nei fatti sempre.

Poi magari qualche parlamentare, governatore o sindaco si muoverà. Alzerà la voce. Si ergerà a difesa del lavoro cercando di sentire le ragioni di un padronato vigliacco che fa ricatti come la mafia, ruba come una banca fallita, produce come una poltrona di un parlamentare. Poi magari, in nome di un tozzo di pane, si accetterà di tutto. Perché la classe operaia italiana è a questo livello, accettare di tutto pur di avere un minimo di reddito, una parvenza di salario, con i sindacati confederali che di fronte all’arroganza padronale sono in grado sol odi gestire il presente. E male, certi che più passa il tempo più dovranno scegliersi altro da fare perché tanto, dopo decenni di concertazione, collaborazione, complicità il padrone non ha più bisogno di loro.

Poi magari qualcuno dirà che bisogna fare un piano per il lavoro (cioè per i padroni), aiutare la ricerca (cioè l’aziende) sostenere l’iniziativa privata (cioè il mercato), dimenticandosi vite, professionalità, dignità, e futuro. E grandi sostenitori della famiglia italiana, preoccupati più dai matrimoni gay che di altro, che cosa faranno per difendere famiglie che vengono distrutte dalle dure leggi del mercato, lo stesso che loro in parlamento sostengono a spada tratta.

Poi magari in parlamento ci sarà anche una maggiore governabilità. Mussolini aveva avuto bisogno di una dittatura per fare quello che nei fatti si sta realizzando nel paese. De Gasperi non ci riuscì con la legge truffa, mentre un personaggio discusso della politica italiana e all’enfant prodige di un centrosinistra agonizzante trovano il modo per rendere ancora più funzionale il sistema politico italiano agli interessi economici dominanti.

Chissà se Marchionne festeggia per la fusione con la Chrysler o perché vede che il suo modello ha fatto scuola. Del resto l’Electrolux non è che il proseguo di una politica fatta un po’ ovunque in Italia, sia nel privato che nel pubblico. In quest’ultimo caso basta ricordare gli esempi degli accordi capestro fatti in Sanità come a Villa Igea in Ancona o come quelli a suo tempo proposti nella vertenza San Raffaele a Milano.

Al modello Marchionne però ci si può opporre, alla dittatura padronale si deve rispondere con i modelli usati da sempre della conflittualità sindacale, sociale e di classe.


Modello Marchionne Docet





FAI - Federazione Anarchica Italiana:
  • Gruppo “Michele Bakunin” – Jesi;
  • Gruppo “Francisco Ferrer” – Chiaravalle
Gruppo Anarchico “Kronstadt” – Ancona

Fip. Via Pastrengo 2 - Jesi


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