La vicenda della Caterpillar, con l’acquisizione da parte del gruppo IMR, sembra essersi conclusa nella maniera più indolore possibile. Poco più di un centinaio di lavoratori verranno reintegrati, possibilità di nuove assunzioni in futuro e mantenimento di uno stabilimento industriale utile allo sviluppo della zona. Nonostante tutto c’è poco da festeggiare in generale. In questi ultimi anni sono troppe le aziende che hanno chiuso i battenti (es. la Liomatic ha mandato a casa una cinquantina di dipendenti) e le prospettive future non promettono nulla di buono. Mentre sembra affermarsi il pessimo modello Amazon fatto di precariato, sfruttamento, salari bassi e umiliazioni, tramonta il modello marchigiano del lavoro, che non era certamente fra i migliori. L’ex-Antonio Merloni chiude mandando definitivamente a casa quasi mezzo migliaio di lavoratori e facendo arretrare ad un’economia residuale da Stato Pontificio tutta l’area fabrianese. L’ennesima prova di un’arroganza padronale che può impunemente fare il bello e il cattivo tempo, e di una incapacità della classe politica di poter tutelare gli interessi dei lavoratori, della collettività, dei più fragili.
Una classe politica buona a montare sul carrozzone delle lotte operaie per avocarle a sé quando sono vincenti o abbandonarle quando vengono sconfitte. Una classe politica che si preoccupa fra le stanze del palazzo di creare contenitori vuoti (vedi vicenda Assam), senza sostegni finanziari, utili solo per esercitare il buono e sano clientelismo di sempre. Per poi magari andare a festeggiare durante la movida o una fiera o una festa qualsiasi in città rese enormi dormitori pubblici, incipriate di quando in quando per ospitare spettacoli e eventi di vario genere che non apportano nulla sul piano strutturale, economico e culturale. Una classe politica che è già pronta a privatizzare ulteriormente il servizio sanitario regionale, spezzettandolo in tanti tronconi funzionali al citato clientelismo e all’onnipresente profitto.
La salute dei cittadini? Residuale e monetizzata. La chiusura del polo di Fabriano grida vendetta, considerando che, nel bene e nel male, la città, i suoi abitanti, e l’area circostante hanno rappresentato la storia della classe operaia italiana nel mandare avanti “la baracca” e nel rivendicare i diritti. Che dire! Per qualche posto di lavoro salvaguardato – di cui siamo lieti – molti di più vengono spazzati via. Vero è che la lotta paga e, sia a Fabriano sia in altri siti, questo è di insegnamento: non rinunciare a nulla, rivendicare diritti e lavoro, e non fidarsi dei chiacchieroni di sempre.
FAI – Federazione Anarchica Italiana
sez. “M. Bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” - Chiaravalle
Comunicato Stampa del 16 maggio 2022

La LIBERTA' non si mendica.. si prende!
!doctype>martedì 17 maggio 2022
Lavoro, un passo avanti e tre indietro. Comunicato Stampa
Violenza de-genere
La giornalista palestinese Shireen Abu Akleh è stata uccisa durante un raid israeliano, mentre faceva un reportage. Nel corso dei suoi funerali, i partecipanti sono stati duramenti repressi dai militari israeliani.
Una studentessa nigeriana, Deborah Samuel, accusata di blasfemia per un commento offensivo su Maometto, pubblicato su Whatsapp, è stata lapidata dai suoi stessi compagni di scuola.
Centinaia di donne sono state molestate durante il raduno nazionale degli alpini a Rimini. Molti i commenti di politici maschi tesi a minimizzare l’accaduto, in un'ottica machista, simile a quella dell'assessore alla sanità della regione Marche il quale ha affermato che l'intelligenza dipende dall'organo genitale femminile.
Una imprenditrice si vanta di assumere per la sua nota impresa solo donne che non creano problemi e possono dare tutto per l’azienda. Alcuni l’hanno giustificata dicendo che chi offre lavoro detta le regole del lavoro. Molte donne dipendenti si sono altresì lamentate di essere costrette a lavorare continuamente sotto pressione.
Donne ucraine, russe e bielorusse piangono le vittime di una guerra fra oligarchi.
Una sola donna al potere ha provato a sollevare ragioni “economiche” per un cessate il fuoco. Inascoltata. In passato un’altra donna, Anna Politkovskaja aveva sollevato con più forza le ragioni della pace contro l’autocrazia al governo. E’ stata assassinata. Anche la sua morte ha permesso una continuazione della politica guerrafondaia che dalla Cecenia si è estesa all’Ossezia, alla Georgia fino all’Ucraina.
Una donna nera di 77 anni, Pearl Young, è stata uccisa assieme ad altre 9 persone da un suprematista bianco di 18 anni in una strage razzista eseguita a Buffalo (USA). In questo caso l’etnia è stato il principale oggetto della violenza, Il suprematista bianco fra le tante citazioni deliranti ha ricordato il neofascista Traini che a Macerata sparò in girò per la città, su tutte le persone di origine africana che
incontrava. Accadeva in un paese in cui la parità salariale e sociale, sindacale e politica, ma ancor più culturale, deve essere raggiunta. In un paese dove per nascondere le discriminazioni di cui le donne sono vittime ogni giorno, ci si inventa teorie di gender inesistenti. Un paese che ha più a cuore i suoi fratelli, citati nell’inno nazionale, dove non c’è posto per nessun riferimento femminile. E forse è un bene.
FAI - Federazione Anarchica Italiana
sez. "M. Bakunin" - Jesi
sez. "F. Ferrer" - Chiaravalle
domenica 24 aprile 2022
sabato 16 aprile 2022
Osservatorio infortuni - dicembre 2021 -> marzo 2022
Questi quattro mesi di distanza dall'ultimo osservatorio ci mostrano uno
scenario che pochi avrebbero immaginato nell' anno passato. il nuovo
anno si porta dietro tutti i problemi di sicurezza dei lavoratori nei
luoghi di lavoro, tutte le carenze nei controlli della salubrità e la
messa a norma, realta` che assume caratteri drammatici anche per la sua
continuità negli anni. L'arrivo di un conflitto armato ai confini
europei ha portato nuovi scenari di contrasto tra potenze e poteri. per
la classe lavoratrice rimangono sempre gli strazi e lo spargimento di
sangue su tutti i fronti. le ricadute economiche e sociali sono pesanti e
sappiamo saranno peggiori negli anni avvenire. per i lavoratori della
regione marche i comparti più colpiti sono quello del distretto
calzaturiero ormai in costante crisi occupazionale. il rincaro delle
materie prime sopratutto energetiche mettono sempre più molti lavoratori
in condizione di povertà, vedendo il proprio potere di acquisto
prosciugato dai continui aumenti. in questi mesi nei pochi controlli
sono decine i lavoratori in nero scoperti, il più eclatante è il caso di
caporalato di un azienda vincitrice di un bando della prefettura per la
gestione di centri di accoglienza che tratteneva stipendi interi ai
lavoratori senza versare gli straordinari e facendo svolgere mansioni
non previste nei contratti sottoscritti. l'ispettorato del lavoro è un
organo importante nella gestione dei controlli per la sicurezza ed il
rispetto dei contratti di lavoro, ma è in depotenziamento da anni e le
rappresentanze dei lavoratori non riescono neppure a mantenere
l'organico presente. Nelle marche l'organico è stato dimezzato rispetto a
dieci anni fa: in provincia di ancona sono in servizio 41 persone,
contro le 61 presenti nel 2015, a pesaro ce ne sono 33 ed erano 42,
Macerata 27 contro i 60 del 2015, mentre ad Ascoli sono in 29 nonostante
queste ultime due provincie stiano affrontando le centinaia di cantieri
della ricostruzione post sisma che prosegue a rilento. le cifre si
riferiscono al personale amministrativo e ispettivo; quest'ultimo
sopperisce alle carenze del primo ma gli ispettori tecnici sono al
massimo 3 ogni ispettorato territoriale. con questi numeri è evidente
che per quanti corsi i lavoratori possano frequentare nulla impedisce i
padroni dall'arricchirsi non rispettando norme di sicurezza o non
fornendo adeguati e costosi DPI ai lavoratori. i dati del primo bimestre
del 2022 mettono le marche tra le regioni italiane meno sicure
rapportato alla forza lavoro, con un incidenza maggiore del 25% rispetto
alla media nazionale (im= indice incidenza media, pari a 3,7 morti ogni
milione di lavoratori) insieme a molise, toscana e sicilia. Le denunce
di infortunio sul lavoro presentate all’ Inail entro lo scorso mese di
febbraio sono state 121.994, in aumento del 47,6% rispetto alle 82.634
del primo bimestre del 2021 e del 26,4% rispetto alle 96.549 del periodo
gennaio-febbraio 2020. Di queste, 114 hanno avuto esito mortale, in
aumento del 9,6%, 10 in più rispetto alle 104 registrate nel primo
bimestre del 2021 e sei in più rispetto alle 108 del periodo
gennaio-febbraio 2020.per farsi un idea della tragedia del lavoro in
italia nel 2019 in assenza della pandemia le denunce di infortunio sono
state 642 mila, non c'è bisogno di elmetti per difendere confini
inesistenti o patrie fatte dai padroni, la classe lavoratrice ha già i
numeri di una guerra tra morti e feriti, da anni, senza che la classe
politica abbia interesse a frenare questo spargimento di sangue che fa
da fondamenta alla concorrenza capitalistica di sfruttamento della forza
lavoro con altre parti del mondo.
3 Dicembre - serra san
quirico - operaio 35enne rimane con entrambe le mani sotto una pressa in
un azienda di materiali plastici, soccorso in gravi condizioni rischia
la di perdere entrambe le mani
7 Dicemrbe - ascoli piceno - camionista muore tra le lamiere del proprio mezzo che si schianta contro un capannone industriale
17
Dicembre - Gualdo - 49enne si amputa un dito con una sega a nastro
durante il lavoro con la sua ditta in una casa di campagna
24
dicembre - ancona - dipendente di un supermercato finisce in ospedale
malmenato da un cliente ripreso per non ottemperare all'obbligo di
mascherina
29 dicembre - osimo - dipendente di un azienda di spedizioni investito alla fermata dell'autobus mentre usciva dal lavoro
4 gennaio - penna san giovanni - tre dipendenti di una casa di riposo positive su 16
torrette - nell'ospedale regionale sono 40 gli infermieri contagiati
12
gennaio - porto recanati - 56enne muore cadendo da una scale appoggiata
ad un terrazzo mentre ripara una tubatura da circa 3 metri d'altezza,
cadendo rovinosamente su una scalinata
14 gennaio - ancona
-operaio 60enne cade da 4 metri per un cedimento dell'impalcatura di
allestimento di uno yacht, ricoverato in gravi condizioni
- Macerata - schianto tra un autocarro e un camion in superstrada, il
conducente del mezzo di minor portata ricoverato in gravi condizioni
- Senigallia - dipendente asur di 50anni riporta un trauma
cranico a causa di un pino che cade sul suo mezzo mentre percorre la
strada per l'ospedale cittadino
16 gennaio - sassoferrato - operatore ecologico investito da un auto mentre raccoglie i rifiuti elisoccorso
18 gennaio - senigallia - 3 operatori in casa di riposo contagiati
ostra - 5 operatori in casa di riposo contagiati
civitanova marche - 5 vigili urbani contagiati
29
gennaio - cingoli - furgone con 5 operai esce di strada al rientro a
casa, un operaio di 29 anni muore e un altro rimane gravemente ferito,
gli altri tre illesi
9 febbraio - Numana - operaio di 57 anni
cade da un trabaltello da circa 5 metri, perde conoscenza dopo aver
battuto la testa riportando anche varie fratture elisoccorso è grave
13 febbraio - Jesi - rider di 32 anni in bici viene investito da un auto mentre era in consegna
14 febbraio - serra dei conti - furgone adibito al lavoro esce di strada perde la vita il conducente
28 febbraio - fano - crai operatrice addetta alla macelleria rimane incastrata con un dito nel tritacarne
9
marzo - jesi - operaio 33enne giardiniere, viene colpito alla testa dal
ramo che stava tagliando si procura una profonda ferita e cade per 8
metri in una scarpata, ricoverato
16 Marzo - Pesaro - geometra di 49 anni muore in un incidente stradale durante il tragitto per il lavoro
19 marzo - Monsano - agricoltore cade dalla scala mentre pota elisoccorso per politraumi
Jesi - incidente stradale coinvolge un infermiera 26enne mentre si reca al lavoro
31
marzo -Serra san quirico - operaio di 40anni rimane incastrato con un
guanto da lavoro nel nastro che trasporta ghiaia nella cava della gola
della rossa incastrandovi tutto l'avambraccio nonostante gli altri
operai fermino il nastro, riporta un grave trauma da schiacciamento all'
arto
A cura del Centro Studi Libertari "Luigi Fabbri" di Jesi
giovedì 7 aprile 2022
Guerre di classe
La guerra vende bene: armi, potere, traffici, economie e pace. Tanta
pace. Da sempre lo strumento principale per vendere la pace – sociale – è
rappresentato dalle guerre, fatte dai padroni e pagate dagli sfruttati,
con perdita di ricchezza. Con perdita di milioni di vite umane. La
guerra crea dissenso o consenso, ed i media trovano il pubblico di
consumatori meglio adatto. La sera va in diretta tivù l’orrore utile a
far aumentare tifoserie e fazioni, schieramenti ed esperti di ogni tipo.
C’eravamo quasi liberati dei virologi d’assalto dell’epoca covid che
adesso ci si ritrova esperti bellicisti o pacifisti per tutti i gusti,
anche se le guerre non sono tutte uguali per chi parla dei morti in
Ucraina, e dimentica quelli ammazzati in Mali o nello Yemen. O sul
lavoro. Le fonti di informazione chiamano traditore o eroe lo stesso
disertore a seconda da quale parte della barricata arrivi il commento.
La
tivù del dolore rilancia in prima serata l’orrore delle vittime di
turno, pronte ad essere dimenticate appena lo share diminuisce. Il
pacifista incallito pronto a denunciare traffici d’armi di ogni tipo
verso Kiev, si è svegliato ora dopo decenni di guerre alimentate dal
lucroso commercio di armi dell’Italia e dell’Occidente in ogni parte del
mondo. Due pesi e tante, troppe misure.
Un po’ ovunque in Italia
l’antimilitarismo è sceso in strada: a Milano o a Torino, a Genova o in
Sicilia. Numeri piccoli rispetto a quelli di trent’anni fa in risposta
alla prima Guerra del Golfo. Numeri, voci, persone che comunque non si
arrendono alla rappresentazione mediatica del vuoto della politica.
Persone, lavoratori, sfruttati che lottano e non si lasciano intimidire
né dalle fake news, né dalle perquisizioni orchestrate in stile anni di
piombo. Il riferimento è all’irruzione della polizia presso la sede
nazionale dell’USB a Roma. Episodio che mostra il vero volto della
stessa guerra di classe che semina orrore in Ucraina e genera
sfruttamento e precarietà in Occidente. C’è chi si è arricchito con la
pandemia e chi è diventato più povero. C’è chi si sta arricchendo con
tutte le guerre in corso, e trova rifugio nello stesso resort turistico
dove un oligarca ucraino va al bar con l’amico oligarca russo, o turco o
italiano o … E c’è chi ha una vita precaria, costretto a salari e turni
da ricatto padronale (Ikea di Ancona) o deve cedere al ricatto
occupazionale vedendo peggiorare le sue condizioni lavorative e
salariali (Caterpillar Jesi). C’è chi vorrebbe disertare una guerra in
nome della vita, e chi vorrebbe una vita che non sia una guerra
continua. C’è chi disperato, non ha più neanche gli occhi per piangere
un morto ammazzato in strada su cui intellettuali sciacalli
disquisiscono al sicuro dei loro salotti mediatici.
domenica 27 marzo 2022
La continuità di (mal)governo nella Regione Marche
La continuità di (mal)governo nella Regione Marche
Apprendiamo dalla stampa locale dell'iniziativa della Regione Marche
riguardo l'istallazione di apparecchi per la VMC (Ventilazione
Meccanica Controllata). Uno studio pilota che è costato 9 milioni di
euro e che ha interessato 316 classi sui un totale di 10.125. Molti i
dubbi in merito e viene da chiedersi quanto costerà l’intera
operazione vista la già alta spesa affrontata e che ha interessato
appena il 3% delle classi. Inoltre si sta parlando di uno studio
pilota, e ci vorrà ben altro per affrontare le prossime minacce
autunnali in una Regione che, in questa ultima ondata, si è collocata
fra le peggiori in termini di copertura vaccinale della popolazione
fra i 5 e gli 11 anni. E dove la stessa gestione delle vaccinazioni (e
di costosissimi tamponi inutili), rende merito al personale sanitario
ma non alla cattiva regia amministrativa. E poi viene da chiedersi
come mai solo la Regione Marche sia stata così all'avanguardia in
termini tecnologici a fronte di altre 18 (più due province autonome)
rimaste al palo. Il sospetto è che si è preferito dirottare soldi
pubblici per scelte di maniera, legate all'urgenza di una pandemia che
poi … dovrebbe finire al più presto, piuttosto che fare interventi
strutturali legati all'aumento del personale docente e di quello ATA,
l'aumento delle classi in termini quantitativi e qualitativi, al fine
di avere degni spazi di insegnamento eliminando le classi pollaio
presenti. Per non parlare poi del problema delle strutture
ospedaliere, del personale medico ed infermieristico, insomma di quei
servizi pubblici che richiedono investimenti strutturali e soprattutto
continuativi per essere efficienti, condizione necessaria per
sopperire adeguatamente alle ristrettezze di chi subisce l’erosione
continua dei diritti e del welfare.
Qualcuno, dall’opposizione, ha già attaccato la giunta affermando di
non aver adeguatamente fatto i conti con l’enorme spesa per coprire il
fabbisogno regionale tacciandola di incompetenza, un’accusa sibillina
che evidenzia la capacità senz’altro politica di rispondere alla
propaganda con altra propaganda spostando l’attenzione dal problema
reale, ovvero dalla classe politica tutta, indipendentemente dalla
giunta in carica, che ha dimostrato di non avere adeguate competenze
amministrative, non fornendo mai progettualità di lungo termine a
garanzia degli investimenti fatti. In fondo è facile: costruire un
ospedale temporaneo covid è una splendida formula per non dover
risolvere problemi strutturali di un intero territorio, o ancora
comprare una VCM che poi … non devi fare più nulla mentre sei in
carica. Ad un infermiere o un insegnante invece gli devi pagare lo
stipendio … a vita una volta assunto strutturalmente. E per gli
iperliberisti e amici di Putin, i diritti dei lavoratori e dello stato
sociale pubblico, sono sempre qualcosa da cui … rifuggire. Più
istruzione pubblica degna di questo nome e assistenza sanitaria
garantita con personale e strutture. Più fatti e meno chiacchiere e
spese inutili.
FAI - Federazione Anarchica Italiana
sez. "M. Bakunin" - Jesi
sez. "F. Ferrer" - Chiaravalle
comunicato stampa del 24 marzo 2022