giovedì 16 novembre 2023

WEEKEND LUNGO

WEEKEND LUNGO

“Milioni di italiani non possono essere ostaggio dei capricci di Landini, che vuole organizzare l’ennesimo weekend lungo”

È con questi toni, che non esitiamo a definire canzonatori, che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti si esprime a proposito dello sciopero generale di Venerdì 17 indetto dalle sigle Cgil e Uil.

Purtroppo quella del "Weekend Lungo" è una triste realtà ben consolidata oramai da anni. Di fatto non si contano sul territorio nazionale, e locale, le aziende costrette ad adottare la pratica della cassa integrazione, tenendo gli operai fermi a casa il venerdì, oppure quelle che ricorrono all' espediente della delocalizzazione in virtù, dicono loro, di una maggiore competitività sul mercato, e finiscono per condannare gli operai alla tragica prospettiva di un weekend lungo 7 giorni.
Le vicende della Caterpillar e della GKN sono emblematiche di questa ferita profonda che viene inferta alla Vallesina come a tantissime altre aree produttive del paese. Altrettanto emblematica è l'ombra di un colosso globale come Amazon che incombe sul futuro dell'economia locale, promettendo di riassorbire quegli operai rimasti a spasso e crearne degli altri; offrendo loro un lavoro che non li valorizza ma anzi abbassa sempre di più il livello generale di professionalità.
Così si mette in pericolo anche il futuro dell'industria nel nostro paese.

Ebbene, questi non sono dunque dei banali capricci, ma un vero e proprio grido d'aiuto disperato che il paese dei lavoratori indirizza verso le istituzioni.
Le promesse inattese riguardo all'aumento dei salari e alla riforma delle pensioni, e le prospettive aperte dalla nuova legge di bilancio, non sono che l'ennesima mazzata che si abbatte sull' economia nazionale, e sul suo protagonista, il lavoratore.
Protagonista appunto, non spettatore inerme, silenzioso e compiacente.
Lo sciopero è forse uno degli ultimi strumenti di cui un soggetto attivo consapevole e cosciente del proprio ruolo può ancora avvalersi.

E dunque è questo che ci spaventa più profondamente, che la sua legittima pratica, con il suo valore storico e sociale, sia così tranquillamente ridicolizzata e delegittimizzata da esponenti del governo.WEEKEND LUNGO

“Milioni di italiani non possono essere ostaggio dei capricci di Landini, che vuole organizzare l’ennesimo weekend lungo”

È con questi toni, che non esitiamo a definire canzonatori, che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti si esprime a proposito dello sciopero generale di Venerdì 17 indetto dalle sigle Cgil e Uil.

Purtroppo quella del "Weekend Lungo" è una triste realtà ben consolidata oramai da anni. Di fatto non si contano sul territorio nazionale, e locale, le aziende costrette ad adottare la pratica della cassa integrazione, tenendo gli operai fermi a casa il venerdì, oppure quelle che ricorrono all' espediente della delocalizzazione in virtù, dicono loro, di una maggiore competitività sul mercato, e finiscono per condannare gli operai alla tragica prospettiva di un weekend lungo 7 giorni.
Le vicende della Caterpillar e della GKN sono emblematiche di questa ferita profonda che viene inferta alla Vallesina come a tantissime altre aree produttive del paese. Altrettanto emblematica è l'ombra di un colosso globale come Amazon che incombe sul futuro dell'economia locale, promettendo di riassorbire quegli operai rimasti a spasso e crearne degli altri; offrendo loro un lavoro che non li valorizza ma anzi abbassa sempre di più il livello generale di professionalità.
Così si mette in pericolo anche il futuro dell'industria nel nostro paese.

Ebbene, questi non sono dunque dei banali capricci, ma un vero e proprio grido d'aiuto disperato che il paese dei lavoratori indirizza verso le istituzioni.
Le promesse inattese riguardo all'aumento dei salari e alla riforma delle pensioni, e le prospettive aperte dalla nuova legge di bilancio, non sono che l'ennesima mazzata che si abbatte sull' economia nazionale, e sul suo protagonista, il lavoratore.
Protagonista appunto, non spettatore inerme, silenzioso e compiacente.
Lo sciopero è forse uno degli ultimi strumenti di cui un soggetto attivo consapevole e cosciente del proprio ruolo può ancora avvalersi.

E dunque è questo che ci spaventa più profondamente, che la sua legittima pratica, con il suo valore storico e sociale, sia così tranquillamente ridicolizzata e delegittimizzata da esponenti del governo.

FAI - Federazione Anarchica Italiana
sez. "M. Bakunin" - Jesi
sez. "F. Ferrer" - Chiaravalle

Gruppo Anarchico "Kronstadt" (senza fissa dimora) - Ancona

 

venerdì 15 settembre 2023

CINEFORUM LIBERTARIO

 

Tornano i cineforum a tema lavoro
al Centro Studi Libertari Luigi Fabbri di Jesi
Via Pastrengo 2, dalle 21.15
Dedicato alla regia di Stephane Brizé

Giov. 28 sett.
La legge del mercato.
92 min. - 2015
Un uomo solido, in un mondo in cui l'umanita` e` un disvalore se non genera e protegge il profitto.
-------------------
Giov. 05 ott.
Un altro mondo.
96 min. - 2022
Tra l'incudine ed il martello, quando un problema collettivo viene posto ad un solo individuo. La guerra di classe impari vista nelle contraddizioni di chi si trova al centro.
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Giov. 12 ott.
In guerra.
113 min. - 2018
La direzione delle aziende Perrin decide di chiudere un loro stabilimento da 1100 posti di lavoro. I dipendente decidono di combattere contro questa decisione.

lunedì 11 settembre 2023

Autunno Caldo? Clima da crisi sociale

 Ferie lunghe e cassa integrazione disseminata a macchia d'olio nelle fabbriche non prennunciano niente di buono per questi ultimi mesi del 2023. Tutti sembrano sapere, in fondo, che il terreno economico continua a scricchiolare, indipendentemente dai “segni +” che appaiono trionfanti in qualche articolo dal titolo altisonante che ogni tanto fa capolino sui canali di informazione.

Eppure nessuna, tra le strutture organizzative storicamente erette a difesa dei salari - i principali partiti di sinistra e sindacati - sembrano avere la capacità di comprendere e soprattutto la forza di rivendicare: se il segretario generale della CGIL si prepara a chiamare uno sciopero generale soltanto per chiedere al governo di rinnovare i contratti nazionali scaduti e formulare un salario minimo significa che o si è ignoranti in materia o in malafede.

I contratti li devono rinnovare le controparti padronali sedute al tavolo con dei sindacati pronti a mobilitarsi per questo e per la sicurezza sui luoghi di lavoro anche meno redditizi in quanto a tessere, la cultura della sicurezza non può essere affidata al datore di lavoro intelligente e illuminato.
In quanto alle richieste di un salario minimo fatte al governo, nel migliore dei casi diverrebbero strumento di propaganda utilizzabile da una destra che è riuscita a farsi portavoce anche dei temi cari alla sinistra, riuscendo a renderli semplici e chiari per le masse sempre abituate ad avere risposte immediate ai problemi:

la violenza sulle donne? si combatte con la repressione. La violenza minorile? con la repressione. L'abbandono scolastico? sempre con la repressione. L'indigenza? Indovinate. La mafia e l'imprenditoria predatrice? con la... detassazione unica!

Qualsiasi governo non può risolvere i problemi economici e sociali radicati nel profondo di questo paese, solo la rivendicazione collettiva, strutturata ed organizzata, potrebbe riuscire a migliorare poco a poco le condizioni del nostro paese:

LOTTARE A SCUOLA per ottenere investimenti funzionali agli insegnanti e a tutto il personale, che in prima persona, quotidianamente, deve inventarsi mille espedienti per continuare a fornire formazione, cultura di qualità e responsabilizzazione collettiva in una scuola che cade letteralmente a pezzi.

LOTTARE IN FABBRICA per un salario adeguato ad una vita degna, un lavoro sicuro ed un ambiente  sano che non ha bisogno di trovare sempre colpevoli da sacrificare quando si tratta di nascondere colossali errori sistemici nella gestione economica aziendale o nella esecuzione in sicurezza delle lavorazioni.


FAI - Federazione Anarchica Italiana
   sez. "M. Bakunin" - Jesi
   sez. "F. Ferrer" - Chiaravalle

Gruppo Anarchico "Kronstadt" (senza fissa dimora) - Ancona

Valcesano Anarchica