venerdì 10 gennaio 2014

IL MILITARE SENZA CRISI
Nel 2014 ,le spese programmate dal governo italiano in quelli che sono considerati “nuovi armamenti” (navi da guerra, blindati, elicotteri da combattimento, cacciabombardieri, siluri, cannoni, satelliti spia e droni)saranno all'incirca di 5 miliardi di euro.
Una cifra di per sé significativa ,visto che parliamo di 13 milioni di euro al giorno,tolti dalle tasche della collettività.
Già nel 2013 il budget totale per le forze armate era cresciuto:14,4 miliardi di euro contro i 13,6 miliardi del 2012. In controtendenza anche rispetto agli USA dove la spesa militare corrisponde al 4% del pil e dove nel 2013 erano state decurtate le spese per la difesa di oltre 50 miliardi di dollari.
A cosa serve allocare 5 miliardi su programmi di riarmo? La risposta ce la da l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli (Capo di Stato Maggiore Della Difesa) e disponibili anche sul sito del ministero della Difesa:
“Le nostre forze armate dispongono di materiali, sistemi d’arma e mezzi
adeguati all’impegno attuale e il cui standard possiamo considerare, dal
punto di vista qualitativo, paritetico a quello di molti nostri alleati; sussiste
tuttavia l’esigenza di ammodernare e rinnovare costantemente le dotazioni
delle nostre unità per l’impiego continuato in operazioni lontane dal supporto
logistico in patria, che ne ha fortemente accresciuto l’usura“.
I 5 miliardi per il riarmo servono per fare la guerra,in poche parole.

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