Cattiva salute
La
buona assistenza sanitaria non è data dal numero dei posti letto
occupati. La buona assistenza sanitaria non è data neanche dal
numero del personale impiegato e men che meno dai soldi spesi.
La
buona assistenza sanitaria è data dalla qualità con cui si tutela
la salute pubblica e questa non si crea in pochi giorni. E questa non
si migliora a colpi di tagli della spesa pubblica, di posti letto, di
chiusura di reparti, servizi, ospedali e riduzione del turn-over del
personale. Quello che sta succedendo in questi giorni negli ospedali
e nei Pronto Soccorso della Provincia anconetana è qualcosa che
riporta indietro le lancette dell’orologio a quando si veniva
passava il ricovero in barella, nei corridoi, in mezzo alla
confusione. A quando le condizioni assistenziali per pazienti,
familiari, infermieri, e medici erano al limite del collasso.
Prepotentemente
gli effetti della sciagurata destrutturazione della sanità
marchigiana cominciano a farsi sentire, disegnando un presente di
disservizi, attese, code, assistenza sanitaria sempre più precaria e
difficile. Oggi, mentre domani sarà solo peggio. Addio al pubblico,
e benvenuto il privato, con buona pace di chi non avrà i soldi per
pagarselo.
Intanto
non resta a politici di ogni specie e razza fare la voce grossa,
creare confusione, giocare allo scarica barile di responsabilità
varie e, soprattutto aizzare una guerra fra poveri fra chi ha
mantenuto e chi ha perso servizi e reparti: Jesi, Osimo, Chiaravalle,
Senigallia ed altri ancora.
La
buona assistenza sanitaria non è data da una classe politica
preoccupata di garantire potere agli amici (i soliti posti da
primario), commesse agli amici degli amici (appalti vari),
concorrenza sleale (chiuso un servizio pubblico, garantito un
ambulatorio privato). La buona assistenza sanitaria è data da un
servizio pubblico, accessibile e gratuito che sappia gradatamente
ridimensionare l’offerta ospedaliera (gradatamente significa anni e
non settimane), far da filtro alla domanda (e non far intasare i
Pronto Soccorso) e diffondere sul territorio la copertura sanitaria
(senza creare mega-ambulatori in mano sempre de primari etto di
turno).
Quella
che abbiamo oggi non è una buona assistenza sanitaria. Per averla
garantita riprendiamoci il diritto alla salute e mandiamo a casa una
classe politica (tutta) pericolosissima per la salute pubblica.
FAI
- Federazione Anarchica Italiana:
- Gruppo “Michele Bakunin” – Jesi;
- Gruppo “Francisco Ferrer” – Chiaravalle
Gruppo
Anarchico “Kronstadt” – Ancona
Fip.
Via Pastrengo 2 - Jesi
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