Buon anno!
L’anno
vecchio è finito oramai, ma qualcosa ancora qui non và!
Disoccupazione
da record, Jobs Act, attentati in Francia, sono alcune delle
principali notizie di questo inizio 2015, notizie che potrebbero
sembrare scollegate fra loro ma che di fatto presentano una società
sempre più autoritaria, dove libertà e diritti vengono schiacciati
e aboliti.
Lo spettro
della disoccupazione e la minaccia del terrorismo sono
efficientissimi strumenti di controllo sociale, che si reggono sulla
paura e la competizione fra individui, la cancellazione di diritti e
la scomparsa delle reti sociali dividono ed isolano le persone
amplificando così insicurezza e senso di impotenza verso un potere
sempre più forte e sempre più lontano.
ll Governo
Renzi pretende di affrontare il problema della disoccupazione con il
Jobs Act, come se umiliare i lavoratori, togliendo loro gli ultimi
diritti rimasti, possa creare nuova occupazione, mentre è chiaro che
queste manovre servono esclusivamente per eliminare la conflittualità
operaia con il ricatto di perdere il posto di lavoro o di non trovare
una nuova occupazione.
Purtroppo la
prima risposta animale e istintiva a questa situazione, sembra essere
la lotta fra poveri: poveri Italiani contro poverissimi immigrati e
stragi che giornalmente si consumano nel mediterraneo di disperati
che tentano di fuggire dalla fame o dalla guerra, in uno
sciacallaggio mediatico e politico continuo.
Noi pensiamo
che sia necessario invertire la rotta, creare solidarietà, unire,
creare reti sociali che siano in grado di ridare forza prospettive e
coraggio a intere generazioni di sfruttati e di emarginati. Che non
si debba capitolare alla strategia della tensione generata da
attentati criminali utili solo a chi detiene il potere, ogni forma di
potere.
Noi pensiamo
che in primo luogo è necessario ridistribuire il lavoro, lavorare
meno per lavorare tutti a parità di salario. Oggi stiamo assistendo
al preciso contrario, la manodopera impiegata diminuisce, e i ritmi
di lavoro aumentano insieme alle ore lavorate e gli anni di
permanenza nel mondo del lavoro.
Noi pensiamo
che insieme dobbiamo avere il coraggio di dire basta! Basta a una
politica completamente asservita al potere della grande finanza delle
banche mondiali e delle multinazionali, basta con il terrorismo degli
attentati e del mercato. Basta con questa società iniqua. Insieme si
può cambiare e lottare per costruire e conquistare una società
migliore è giusta.
Nessun commento:
Posta un commento