Ferie lunghe e cassa integrazione disseminata a macchia d'olio nelle
fabbriche non prennunciano niente di buono per questi ultimi mesi del
2023. Tutti sembrano sapere, in fondo, che il terreno economico continua
a scricchiolare, indipendentemente dai “segni +” che appaiono
trionfanti in qualche articolo dal titolo altisonante che ogni tanto fa
capolino sui canali di informazione.
Eppure nessuna, tra le
strutture organizzative storicamente erette a difesa dei salari - i
principali partiti di sinistra e sindacati - sembrano avere la capacità
di comprendere e soprattutto la forza di rivendicare: se il segretario
generale della CGIL si prepara a chiamare uno sciopero generale soltanto
per chiedere al governo di rinnovare i contratti nazionali scaduti e
formulare un salario minimo significa che o si è ignoranti in materia o
in malafede.
I contratti li devono rinnovare le controparti
padronali sedute al tavolo con dei sindacati pronti a mobilitarsi per
questo e per la sicurezza sui luoghi di lavoro anche meno redditizi in
quanto a tessere, la cultura della sicurezza non può essere affidata al
datore di lavoro intelligente e illuminato.
In quanto alle richieste
di un salario minimo fatte al governo, nel migliore dei casi
diverrebbero strumento di propaganda utilizzabile da una destra che è
riuscita a farsi portavoce anche dei temi cari alla sinistra, riuscendo a
renderli semplici e chiari per le masse sempre abituate ad avere
risposte immediate ai problemi:
la violenza sulle donne? si
combatte con la repressione. La violenza minorile? con la repressione.
L'abbandono scolastico? sempre con la repressione. L'indigenza?
Indovinate. La mafia e l'imprenditoria predatrice? con la...
detassazione unica!
Qualsiasi governo non può risolvere i
problemi economici e sociali radicati nel profondo di questo paese, solo
la rivendicazione collettiva, strutturata ed organizzata, potrebbe
riuscire a migliorare poco a poco le condizioni del nostro paese:
LOTTARE
A SCUOLA per ottenere investimenti funzionali agli insegnanti e a tutto
il personale, che in prima persona, quotidianamente, deve inventarsi
mille espedienti per continuare a fornire formazione, cultura di qualità
e responsabilizzazione collettiva in una scuola che cade letteralmente a
pezzi.
LOTTARE IN FABBRICA per un salario adeguato ad una vita
degna, un lavoro sicuro ed un ambiente sano che non ha bisogno di
trovare sempre colpevoli da sacrificare quando si tratta di nascondere
colossali errori sistemici nella gestione economica aziendale o nella
esecuzione in sicurezza delle lavorazioni.
La LIBERTA' non si mendica.. si prende!
!doctype>lunedì 11 settembre 2023
Autunno Caldo? Clima da crisi sociale
FAI - Federazione Anarchica Italiana
sez. "M. Bakunin" - Jesi
sez. "F. Ferrer" - Chiaravalle
Gruppo Anarchico "Kronstadt" (senza fissa dimora) - Ancona
Valcesano Anarchica
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