Il prossimo 12 dicembre cade il 48° anniversario della Strage di Piazza Fontana. Quasi mezzo secolo è passato da un periodo in cui, a fronte di profondi cambiamenti nel tessuto sociale e politico italiano, la destra reazionaria, golpista e fascista ordiva trame (il tintinnio di sciabole del Generale De Lorenzo), progettava colpi di stato (quello "rientrato della Rosa dei Venti di Junio Valerio Borghese) e soprattutto insanguinava il paese con la strategia della tensione mietendo vittime nelle piazze, sui treni, in ogni dove. La violenza e l'odio neofascista fu corresponsabile di una deriva terrorista della polizia che non riuscì a bloccare le riforme e l'ammodernamento del paese. Piazza Fontana è il simbolo condiviso di una memoria antifascista che oggi è di nuovo chiamata a rendersi visibile e attiva. Anche a Jesi, come nel resto del paese e dell'Europa, il vento di un populismo viscerale soffia sul malcontento diffuso facendo leva sulle menzongne storiche, sulle guerre fra poveri, su facili parole d'ordine che esasperano gli animi e inaridiscono i cuori. E soprattutto non forniscono alcuna soluzione ai problemi socioeconomici. Consideriamo che il prossimo 12 dicembre, nella lapide (dedicata alle vittime della strategia della tensione) posta nell'androne della residenza municipale, l'annuale deposizione di una corona di fiori possa essere una azione che rimanga al di fuori dalla logica difensiva “dell'azione-reazione” a cui la sinistra sembra ormai costretta, un piccolo passo slegato dal necessaritarismo politico, che va al di là dell'aspetto “religioso” di un anniversario, perché il nostro intento invece tende al mantenimento di relazioni, per ricostruire un fronte unico contro tutti gli autoritarismi.
Martedì 12 dicembre alle ore 18.00 ci ritroveremo nell'atrio del Comune di Jesi per deporre i fiori, l'iniziativa è aperta a chiunque voglia partecipare.
F.A.I – Federazione Anarchica Italiana
sez. “M. Bakunin” - Jesi
sez. “F. Ferrer” - Chiaravalle
Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” di Jesi
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