Nei giorni scorsi,
sui media locali, è apparsa la denuncia di un consigliere di
centro-destra di Ancona, in relazione ai lunghi tempi di attesa del
Pronto Soccorso di Torrette. Il consigliere ha lamentato il cattivo
funzionamento del servizio facendone una questione professionale e
non di sistema: il triage eseguito dagli infermieri e non dai medici.
Gli ha risposto il responsabile del Pronto Soccorso di Torrette in
maniera eloquente ed esaustiva.
Restano però le
code, i tempi di attesa, etc. ad Ancona e non solo, che mostrano
l'affanno di un sistema sanitario pubblico stretto fra tagli e
riduzioni di posti letto e la necessità di sviluppare ulteriormente
un'assistenza territoriale prossima ai bisogni dei cittadini che,
quando non letti o non capiti, facilmente si trasformano in richieste
di interventi urgenti da Pronto Soccorso.
In questo qualcuno
risponde facilmente facendo ricorso alla sanità privata, a fronte
della maggioranza dei cittadini che per reddito e condizioni generali
non può far altro che aspettare, per quello che riguarda la loro
salute. La salute pubblica è una questione di organizzazione e di
risorse, ma ancor più una scelta politica. O si sceglie di investire
in essa, di sviluppare gli interessi della collettività, di
considerare che la sola ottica del profitto che essa possa
rappresentare è quella del bene pubblico, o si continua a fare
populismo, corporativismo e guerra fra poveri. La politica urlata e
dello scarica barile è molto in voga in questo paese, utile a
trovare capri espiatori senza intaccare le storture del sistema.
Se non funziona un
Pronto Soccorso è colpa degli infermieri, o degli stranieri o del
sistema pubblico? Oppure è una scelta politica di riduzione di
diritti e garanzie a favore delle leggi del profitto e dei loro …
speculatori?
Federazione
Anarchica Italiana – Sez. “Bakunin” Jesi; Sez. “Ferrer”
Chiaravalle
Alternativa
Libertaria/FdCA sez. “Silvia Francolini” Fano/Pesaro
Gruppo Anarchico
“Kronstadt” (senza fissa dimora) di Ancona
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