Tempo
di comunali a Jesi, segreterie politiche e apparati vari sono al lavoro
per selezionare candidati e programmi presentabili. Peccato però che
nei fatti poco o nulla cambierà nel governo cittadino per i sogni ed i
bisogni di una comunità che vive un impoverimento progressivo. Le scuse
sono sempre le stesse: non ci sono i soldi, il pareggio di bilancio,
sostenere l'impresa, etc.
Qualche
ragazzotto allegro tirerà fuori magari che è colpa degli stranieri (la
xenofobia e il razzismo stanno andando forte), alimentando una
devastante guerra fra poveri. Jesi insomma come specchio del paese e dei
problemi delle anime politiche più prossime alle questioni sociali, del
lavoro, della solidarietà, degli ultimi.
Le schermaglie fra piccoli e grandi schieramenti per dare candidati e programmi validi la dicono lunga, perchè prima ancora delle persone e dei programmi scritti, vengono i fatti. E su questo piano poco o nulla si è mosso nella lotta politica in città.
Le schermaglie fra piccoli e grandi schieramenti per dare candidati e programmi validi la dicono lunga, perchè prima ancora delle persone e dei programmi scritti, vengono i fatti. E su questo piano poco o nulla si è mosso nella lotta politica in città.
La
sanità pubblica sta sempre più precipitando nell'emergenza cronica
causata da organici ridotti criminosamente all'osso, tant'è che Jesi
recentemente è stata sulle cronache nazionali per la negazione del
diritto all'IVG. Il dramma quotidiano di utenti e operatori al Pronto
Soccorso è solo la punta di un iceberg. Il centro storico all'abbandono
lavorativo e abitativo ha risposto trasformandosi in un luogo della
movida fine a se stessa. Lavoro e servizi scompaiono progressivamente.
Al tutto si cerca di mettere soltanto qualche pezza qua è là
subappaltando e cercando di vendere locali pubblici, che ormai da anni
sono all'asta.
Su
tutto questo, negli ultimi tempi purtroppo, non si sono registrate
prese di posizione, battaglie, mobilitazioni, attività che portassero al
centro i bisogni e le soggettività per un protagonismo sociale a difesa
dei diritti. Su tutto questo domina dunque un'assenza, come a livello
nazionale, di una qualche forma di politica dell'impegno, della
partecipazione, del coinvolgimento dal basso della collettività, specie
di coloro che subiscono le decisioni del Palazzo e dei mercati.
A questo punto come pretendere che qualche incontro, qualche bella parola e l'impegno di brave persone possano diventare una proposta per la città ci lascia perplessi. Crediamo che senza protesta non ci sia proposta e si passi direttamente dalle stanze di partito a quelle di Palazzo.
La politica, quella solidale, fatta dal basso, è altro. Se si aspetta solo il giorno delle urne, qualsiasi sarà la scelta, sarà comunque perdente per i più deboli.
A questo punto come pretendere che qualche incontro, qualche bella parola e l'impegno di brave persone possano diventare una proposta per la città ci lascia perplessi. Crediamo che senza protesta non ci sia proposta e si passi direttamente dalle stanze di partito a quelle di Palazzo.
La politica, quella solidale, fatta dal basso, è altro. Se si aspetta solo il giorno delle urne, qualsiasi sarà la scelta, sarà comunque perdente per i più deboli.
F.A.I. Federazione Anarchica Italiana
Sez. "M. Bakunin" - Jesi
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