sabato 6 dicembre 2014

J o b s    A c t :
macelleria sindacale e schiavitù lavorativa

Il governo Renzi va avanti sul Jobs Act, e mette la parola fine a qualsiasi illusione rimasta di avere un lavoro garantito. Pochi diritti? Molto precariato? Renzi e i suoi sostenitori rispondo con una soluzione semplice: togliere tutti i diritti e sostenere i padroni, definiti eroi.

Il governo Renzi va avanti e non sente le ragioni di quasi dieci settimane di lotte, scioperi ad ogni livello, manifestazioni culminate con lo sciopero sociale del 14 novembre. La legge sblocca Italia, la distruzione della scuola pubblica, il sostegno alle regioni che tagliano la sanità e soldi a pioggia alle grandi opere-cattedrali nel deserto sono gli aspetti plurimi della grande coalizione di governo che di fatto ha cancellato la storia sindacale e politica di questo paese.

Il governo Renzi va avanti a danno esclusivo di lavoratori, disoccupati, studenti, emarginati, poveri, malati. A danno esclusivo della classe proletaria. E la capacità democratica di questo Bonaparte in calzoncini da scout la si vede ogni giorno nei talk show, o nei manganelli che roteano nelle piazze.

Oggi siamo in piazza a scioperare per riaffermare il bisogno estremo di garantire i diritti dei lavoratori e di ogni sfruttato, per sottolineare con la lotta il fallimento delle politiche concertative portate avanti in questi ultimi venti anni.

Oggi siamo in piazza per ricordare che il sindacato è ogni lavoratore che lotta, e non i segretari falliti e le burocrazie complici dei padroni che mettono in campo  teatrini che non convincono nessuno, come questo sciopero tardivo che non ci convince, che sembra più un epitaffio sulla tomba dei diritti persi che un punto d’inizio di una lotta capace di invertire questa deriva sindacale e politica.

Oggi siamo in piazza ma per quale piattaforma di lotta? Riavere i diritti perduti, il lavoro negato, eliminare il precariato diffuso e il futuro rubato? Siamo qui contro le stragi del capitalismo, dei governi dei padroni, delle menzogne delle leggi e dei media, del malaffare e del malgoverno che fa strage di persone ogni volta che piove un po’ più del solito. Oggi siamo in piazza contro la strage di lavoro e lavoratori in atto. Contro ogni strage. Oggi, 12 dicembre, come 45 anni fa contro la strage di Piazza Fontana che fu definita strage di stato. Quel dna stragista è più che mai vivo, non ha più bisogno delle bombe, e riesce bene a far strage non più di vite umane, ma di vite future e di lavori presenti.


Oggi più che mai solo la lotta può salvarci!



FAI – Federazione Anarchica Italiana:
 gruppo “Michele Bakunin”, Jesi;
 gruppo “Francisco Ferrer”, Chiaravalle;
Gruppo Anarchico “Kronstadt” - Ancona; 
Anarchici e anarchiche della Valcesano

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