domenica 17 novembre 2013


LICENZIARE, DELOCALIZZARE e SFRUTTARE


I festeggiamenti per il 50° anno della fondazione “Aristide Merloni” saranno presenziati dal presidente del consiglio Letta, dall’ex presidente del consiglio Prodi e dal presidente della regione Marche, Spacca.
In un quadro drammatico come quello “socio-economico” fabrianese, tre membri del Partito Democratico (coalizione di maggioranza dell’attuale governo) arrivano a incensare chi per scelta e non per costrizione, ha delocalizzato, sfruttato e reso invisibile il “lavoro” a Fabriano.
Un festeggiamento ci doveva essere, ma all’insegna dei lavoratori, di chi per anni ha fatto sì che il Gruppo Merloni avesse abbondanti utili e divenisse un polo industriale all’avanguardia per la produzione di elettrodomestici e non solo. Invece, con somma modestia (come solo chi dovrebbe ammettere di essere riuscito a far sprofondare un gruppo come quello della famiglia Merloni), si auto-proclamano “podestà” della loro citta per l’ennesima volta.

Ed intanto?
Intanto una città muore.
Intanto le famiglie di chi ha perso il lavoro e non riesce a trovarne un altro neanche spostandosi fino al territorio di Osimo, o fino a Perugia, o addirittura abbandonando la loro città in cerca di lavoro, intanto quelle famiglie non sanno come arrivare a fine mese.
Intanto a Fabriano tutto si è fermato. Sogni, progetti e programmi per la vita affievoliscono di fronte alla ostentata inefficacia dell’azione politica-sindacale che non regala più neanche una speranza.

Fabriano come Torino.
Come il gruppo FIAT, il gruppo Merloni ha ricattato e ricatta le istituzioni (di cui fanno parte anche i componenti della famiglia Merloni essendo parlamentari) ed i lavoratori, costringendo tutti ad accettare le proprie regole. Proprio le regole che annullano qualsiasi tutela per il lavoratore. Neanche Marchionne propone più scenari felici in cambio della soppressioni dei diritti del lavoratore. Ora si limita a sventolare la bandiera del Brasile (oggi) e di chissà quale altra Nazione estera nell’indomani, dove le condizioni di lavoro e soprattutto i costi del lavoro sono molto inferiori al nostro. Questa è la nuova politica industriale Italiota.
Il gruppo Merloni non si è tirato indietro ed ha affrontato il mercato nell’unico modo che sanno adoperare oggi le aziende: LICENZIARE, DELOCALIZZARE e SFRUTTARE. Chiaramente fino a quando non arrivi un altro paese “emergente” dove il costo del lavoro si abbassi ulteriormente…ed ecco che il ciclo capitalistico-distruttivo sarà al suo nuovo inizio.

A tutti coloro che si trovano in questo momento così difficile della loro vita, dedichiamo una citazione che speriamo possa far eco nelle orecchie “multinazionali” dei padronati:

Come schiavi lavorarono gli animali per tutto quell'intero anno. Ma nel loro lavoro erano felici: non si lamentavano né di sforzi né di sacrifici, ben sapendo che quanto facevano era fatto a loro beneficio e a beneficio di quelli della loro specie che sarebbero venuti dopo di loro, e non per l'uomo infingardo e ladro. (George Orwell)



F.A.I. federazione Anarchica Italiana
Sez. M. Bakunin - Jesi
        F. Ferrer - Chiaravallle




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