Cessione del Chiostro dell'Abbazia di Chiaravalle alla curia.
L'idea di cedere alla Curia il Chiostro dell'Abbazia, la dice lunga sulla situazione dell'Amministrazione Comunale di Chiaravalle.
Questa vorrebbe puntare sul turismo per rispondere alla carenza occupazionale, poi è pronta a rinunciare ad un gioiello pubblico - il Chiostro appunto - a favore della Chiesa, senza un perché, o qualche garanzia di fruizione pubblica, soprattutto senza una chiara prospettiva di guadagno per la collettività; domani magari, in un luogo pubblico e storico come il Chiostro, se i liberi cittadini o turisti, vorranno farsi una fotografia dovranno pagarne il prezzo alla Chiesa?
A peggiorare il quadro c'è quanto ha detto il PDL cittadino cui ricordiamo che non siamo a Fiastra e che sono stati i lavoratori della Manifattura a caratterizzare la città, quindi dovrebbe essere più giusto e logico un museo a loro dedicato.
O alla figura del sindacalista Sterlacchini, o alle sigaraie che ci hanno lasciato il Viale della Manifattura,oltre al loro spirito associazionista.
Ci chiediamo dove è finita la laicità dell'amministrazione che, allora per risparmiare i soldi per la costruzione della torre dell'acquedotto, proponeva di costruirla sul tetto dell'Abbazia stessa.
Il quadro è desolante. Il governo locale dovrebbe preoccuparsi di arricchire il patrimonio collettivo, investirlo per la pubblica utilità, stimolare la solidarietà sociale, specie in una fase difficile come quella attuale, invece di fare regalie a privati, navigare a vista, perdere la memoria storica.
F.A.I. - Federazione Anarchica Italiana
sez. Francisco Ferrer - Chiaravalle
sez. Michele Bakunin - Jesi
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