La LIBERTA' non si mendica.. si prende!
!doctype>lunedì 23 novembre 2015
martedì 17 novembre 2015
VOS GUERRES, NOS MORTS
Chi ha perso una persona cara nei morti di Parigi, nella disperazione del lutto non capisce il significato di una morte assurda e criminale. Chi ha provocato quella morte, quei morti, il significato lo ha imposto con il sangue. Chi salirà su un bombardiere, un carro armato o un incrociatore darà anche egli un significato a quelle morti. Un significato di vendetta, di rappresaglia, di lotta al terrorismo. Una guerra continua dove i mercanti darmi, i signori della guerra, i padroni delleconomia e del petrolio non verseranno una sola lacrima, una sola goccia di sangue; di loro stessi, si intende.
Chi ha perso una persona cara a Bagdad, o a Gaza, o a Kobane o nelle periferie del mondo dove ogni giorno milioni di non persone muoiono di guerra religiosa, economica, militare, sanitaria, alimentare o che altro -, non riesce anchegli a dare alcun significato al proprio lutto, e non chiederà a nessuno di vendicarlo, perché troppo preoccupato a cercare di sopravvivere.
Ogni volta che cè una guerra la prima vittima è la verità. Ma, in verità, fino a quando riusciremo a sopportare questa guerra continua? A pensare che un morto a Parigi pesa di più di un morto ad Algeri? Hanno portato il terrore in Europa? E noi glie lo portiamo a casa loro? Ma già glie lo abbiamo portato da tempo, in paesi dove il terrore non ha mai smesso di essere alimentato da dittatori, da guerre umanitarie, da bombardamenti chirurgici, da missioni di pace.
Non cè nessuna differenza fra chi arma e guida ed esalta un gruppo di kamikaze e chi arma, guida, ed esalta un esercito in guerra per difendere la pace.
Chi distrugge sa che la ricostruzione è un buon affare. Chi costruisce armi sa che è un mercato senza crisi. Chi spaccia menzogne sui media e grida bastardi, e grida vendetta sa che a pagare saranno sempre le solite non persone in un teatro a Parigi o a Mosca, in una strada di Londra, Madrid o Gaza, dentro un palazzo a New York o a Kabul, sotto il tiro di un cecchino a Kiev, Sarajevo, Beirut o Tripoli.
Ci diranno che dovremo essere meno liberi per essere più liberi. Ma noi non ci rassegneremo mai alla guerra, alla legge del sangue, al terrore armato. Oggi le subiamo, non riusciamo ad evitarle, ma non rinunciamo alla lotta, alla denuncia, alla solidarietà.
Ci diranno che dovremo essere meno liberi per essere più liberi. Ma noi non ci rassegneremo mai alla guerra, alla legge del sangue, al terrore armato. Oggi le subiamo, non riusciamo ad evitarle, ma non rinunciamo alla lotta, alla denuncia, alla solidarietà.
JE SUIS PARIS... E CONTRO OGNI GUERRA!
F.A.I. Federazione Anarchica Italiana
Gruppo - M.Bakunin - Jesi
Gruppo - F.Ferrer - Chiaravalle
lunedì 16 novembre 2015
Questioni di Genere
DOMENICA 22 NOVEMBRE
Dalle ore 17.30 :
Visione del Film: "Tomboy" di Cèline Sciamma (2011)
Presentazione ed introduzione all'argomento a cura di Rosella SomonariA seguire:
Dibattito + Aperitivo a Buffet
"Tomboy è un film transgenere in senso stretto: attraversa i generi per far affiorare la natura di un sentimento, una natura che sta inevitabilmente nel mezzo, magmatica, tentacolare, fluida. Si, Tomboy è un film post-identitario liquido, in cui le marginalità si manifestano senza affermarsi, si formano senza per questo fermarsi. Galleggiano." - Gli Spietati.It
mercoledì 4 novembre 2015
LIBERILIBRI 2015
L'editoria libertaria ed alternativa in mostra
6,7,8 Novembre 2015
6,7,8 Novembre 2015
Jesi (AN) - Palazzo dei Convegni, Corso Matteotti, 19
Orari apertura : Dalle 16.00 alle 20.00
Orari apertura : Dalle 16.00 alle 20.00
3 giorni di esposizione a cura del Csl Luigi Fabbri di Jesi
- Ven 6 Nov : Ore 16 apertura mostra e proiezione video
" La Nave Dolce", di Daniele Vicari (2012), Sull'arrivo degli albanesi in Italia
" La Nave Dolce", di Daniele Vicari (2012), Sull'arrivo degli albanesi in Italia
- Sab 7 Nov : Ore 18 presentazione del libro
"Una storia quasi soltanto mia", di Licia Rognini Pinelli
con la testimonianza di Claudia e Silvia Pinelli,
rispettivamente le figlie e la moglie di Giuseppe Pinelli,
ferroviere anarchico morto precipitando da una finestra della questura di Milano in seguito alla strage di p.zza Fontana del 1969.
"Una storia quasi soltanto mia", di Licia Rognini Pinelli
con la testimonianza di Claudia e Silvia Pinelli,
rispettivamente le figlie e la moglie di Giuseppe Pinelli,
ferroviere anarchico morto precipitando da una finestra della questura di Milano in seguito alla strage di p.zza Fontana del 1969.
- Dom 8 Nov : Ore 18 presentazione del libro
"Cristiani e anarchici" di Lucilio Santoni
"Cristiani e anarchici" di Lucilio Santoni
Iscriviti a:
Post (Atom)