La LIBERTA' non si mendica.. si prende!
!doctype>martedì 15 ottobre 2013
lunedì 14 ottobre 2013
Inizio concerto ore 17:30
INGRESSO LIBERO a seguire cena Vegan
con
FUSCH!
Bergamo PsychRock
VREMENA'
Pesaro Progressive Rock
L'attuale macelleria occupazionale e la cancellazione di redditi da lavoro per molte famiglie lascia indifferente gli sciacalli del palazzo,preoccupati unicamente di garantire i profitti padronali, abbassare gli stipendi, ottenere soldi, fondi e investimenti statali per un capitalismo buono solo ad essere arrogante, a produrre miserie ad esportare sfruttamento. Lavoro e una vita sicura sul piano economico e sociale, queste le parole d'ordine su cui ricostituire reti, confronti, proteste e lotte, contro ogni sciacallo di mercato e di poltrona.
sabato 12 ottobre 2013
comunicato stampa
Domenica 13 ottobre, a partire dalle ore 10, si svolgerà la seconda edizione della Fiera del baratto presso i locali del Centro Studi Libertari Luigi Fabbri di Jesi.
Domenica 13 ottobre, a partire dalle ore 10, si svolgerà la seconda edizione della Fiera del baratto presso i locali del Centro Studi Libertari Luigi Fabbri di Jesi.
Dopo il riscontro positivo dello scorso maggio continua l'intervento finalizzato a creare luoghi di scambio e mutuo appoggio fuori dalle logiche del mercato e dalla monetizzazione della vita e delle risorse. In un momento in cui la crisi economica miete sicurezze individuali e garanzie sociali, ritrova centralità la solidarietà espressa dal basso lungo la prospettiva dell'economia del dono, dello sviluppo delle relazioni sociali, per non rimanere soli e disperati.
L'iniziativa è aperta a tutti, per il baratto basta portare ciò che si vorrebbe scambiare e, per chi si vuol fermare a pranzo, quello che si vuole condividere con gli altri.
L'iniziativa è aperta a tutti, per il baratto basta portare ciò che si vorrebbe scambiare e, per chi si vuol fermare a pranzo, quello che si vuole condividere con gli altri.
sabato 5 ottobre 2013
IN MEZZO AL MAR.....
E’ lungo l’elenco delle stragi di bambini, donne e uomini che sono annegati nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere la “Fortezza Europa”.
C’è chi non ce l’ha fatta, a metà del mese di luglio, nel tentativo di raggiungere la spiaggia vicino Catania, chi alcuni giorni fa quelle di Scicli, vicino Ragusa, molti in questi giorni in mare aperto o a pochi metri dalla riva nel tentativo di raggiungere la costa di Lampedusa.
Nel solo 2011 almeno 1500 esseri u- mani sono annegati nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere la “Fortezza” (rapporto Amnesty giugno 2012) e nel periodo 1988-2011 ne so- no morti in media 4-6 al giorno. Insieme ai CIE e ai lager dai nomi esotici del resto d’Italia (come il CARA di Mineo dove in questi giorni 200 somali hanno duramente protestato) queste morti sono la punta di diamante del “respingimento” e della “tolleranza zero”.
E’ il razzismo che rende insicuri, che divide i nostri cuori e che arricchisce i padroni. Lavorare in regola, essere curati, poter mandare i figli a scuola, circolare liberi per il mondo: è questo che ci rende più sicuri.
NESSUN ESSERE UMANO E' ILLEGALE. Contro ogni razzismo - Solidarietà e Libertà. Per la libera circolazione de- gli esseri umani e non solo delle merci, per la garanzia immediata dell’asilo politico a chi fugge dalle guerre e dalla fame e per l’abolizione della Turco Napolitano e della Bossi Fini.
- FEDERAZIONE ANARCHCICA ITALIANA
Gruppo "M.Bakunin" JESI
Gruppo “F. Ferrer” CHIARAVALLE
- Alternativa Libertaria\FdCA sez. FANO\PESARO
- Anarchiche e Anarchici VALCESANO
- Gruppo Anarchico “Kronstadt” ANCONA
giovedì 3 ottobre 2013
Senza
lavoro
La
crisi continua a far sentire il suo peso in zona. Alla Fiat CNH 32
interinali (famiglie) sono senza
lavoro, più i 18 lavoratori della IRIS Bus e Iveco Brescia messi in
mobilità (o in CIG). Alla Andelini di Monsano notificate 67 lettere
di licenziamento, mentre dopo la chiusura i 30 dipendenti della
Zincol Marchigiana si troveranno senza lavoro. A Fabriano alla JP
Industries (ex-Ardo) si lavora a
singhiozzo e alla Indesit la
ristrutturazione va avanti nelle incertezze occupazionali.
Sul
fronte provinciale la situazione permane critica ai Cantieri
Navali di Ancona, nonostante
qualche commessa, all’Api, nel settore dei trasporti in generale,
mentre la profonda ristrutturazione del settore della sanità
marchigiana ha cancellato centinaia di posti di lavoro negli ultimi
mesi e già si profilano licenziamenti nel privato (6 ostetriche e
due medici a Villa Igea).
L’assurdo
(ma non tanto nell’ottica liberista) è che a fronte del profondo
taglio occupazionale aumentano enormemente i carichi di lavoro, con
conseguente abbassamento dei livelli di sicurezza. Sembra quasi di
essere tornati indietro nel tempo, per l’arroganza padronale e per
l’attualità della parola d’ordine: “Lavorare
tutti, lavorare meno”.
Di
fronte a tutto questo la classe politica nella migliore delle
ipotesi si dice disposta ad accettare ogni diktat imprenditoriale
pur di “ammorbidire” la de-industrializzazione
in atto. In generale la macelleria occupazionale e la cancellazione
di redditi da lavoro per molte famiglie lascia indifferente gli
sciacalli del palazzo come sempre preoccupati di spartirsi il
territorio, commesse, appalti e di ingraziarsi i poteri economici
che dettano arbitrariamente la legge del più forte: garantire
i profitti padronali, abbassare gli
stipendi, tagliare le tasse ai padroni (e di conseguenza i fondi per
lo stato sociale), ottenere soldi, fondi e investimenti statali per
un capitalismo buono solo ad essere arrogante e a produrre miserie e
ad esportare sfruttamento. In qualche caso se le casse istituzionali
sono vuote, come a Jesi, l’Amministrazione abbassa la soglia degli
esenti e arriva a tassare
anche i “patrimoni” sotto i 10.000 euro all’anno (850 mensili)
e forse prenderà provvedimenti di fronte alla povertà estrema …
se si trasforma in mendicità invasiva, molesta o indecorosa che
sia. I poveri, si sa, hanno sempre dato fastidio.
Jesi,
l’anconitano o le Marche non
possono certo sfuggire alla crisi economica in atto che imperversa
in Italia o in Europa, ma è certo che la solidarietà e
l’organizzazione sociale dei bisogni e delle risorse non è
materia che interessa chi sta al potere. Per contro si potrebbe
sperare in una qualche forma di conflittualità politica e sindacale
organizzata, autogestita, rivendicativa e partecipata, che permetta
di frenare la guerra di classe portata avanti dal padronato.
Purtroppo le risposte di questi ultimi anni ed anche le prossime
scadenze di lotta non sono riuscite ad essere all’altezza delle
urgenze sociali.
Lavoro
e una vita sicura sul piano
economico e sociale, queste le parole d’ordine su cui ricostruire
reti, confronti, proteste e lotte, contro ogni sciacallo di mercato
e di poltrona.
FAI
– Federazione Anarchica Italiana
Gruppo
“Michele Bakunin” – Jesi
Gruppo
“Francisco Ferrer” – Chiaravalle
fip.
Via Pastrengo 2 - Jesi
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