venerdì 26 aprile 2013

1 MAGGIO! 




Ora che i padroni utilizzano a crisi per mangiarsi la dignità del lavoro, senza che i lavoratori riescano ad organizzarsi e farsi sentire, visto che chi dice di rappresentarli ormai rappresenta a mala pena se stesso bisogna ricostruire quel tessuto dal basso che fu la base delle nostre lotte per il mondo del lavoro che abbiamo conosciuto, visto che questo non cambierà in meglio se i lavoratori per primi non deideranno di tornare a lottare uniti

per il 1 Maggio  ore 11:30  - comizio in strada
                          ore 12:30  - pranzo sociale
                          ore 17:00  - proiezione documentario " WORKING MAN DEAD"
                                             un viaggio nella classe operaia di tutto il mondo, dove la rinuncia ad ogni diritto causa condizioni di vita mostruose

Quando presidente fu fatto un partigiano 

..Non ci è mai interessato il gioco parlamentare dell’elezione del presidente della Repubblica. Come a buona parte degli italiani. Però è giusto ricordare un altro presidente per cui si parlò di “bis” al Quirinale: Sandro Pertini. Un socialista che faceva vanto della sua onestà e del suo antifascismo, che disse di svuotare gli arsenali e riempire i granai.
Un presidente partigiano di un antifascismo che già allora trovava sempre meno posto nelle parole e nei fatti della società italiana. Capirai oggi dove i valori di eguaglianza, solidarietà e giustizia sociale, che abbatterono la dittatura fascista sottolineandone il criminale fallimento politico, sociale ed economico, sembrano dimenticati dall’arroganza del populismo, delle fazioni, del mercato e di qualsiasi forma di sfruttamento della collettività.
Eppure con la crisi (che fa tanto comodo ai padroni) i valori della resistenza, fondanti di questo paese, dovrebbero essere strumento individuale e comunitario di riscatto. Anche a livello locale. In una Jesi, dove professori raccontano storielle revisioniste su una dittatura che al suo nascere, reprimendo con violenza ogni dissenso, avrebbe avuto in se qualcosa di buono, si assiste ad un montare della voglia di risolvere i problemi legati alla povertà con la repressione, con la selezione degli aiuti sociali da dare ... prima agli italiani.
Neanche la carità cristiana regge più di fronte ad una guerra fra poveri utile solo ai padroni. Tutto ciò in una regione dove si tagliano i servizi di assistenza sociale e i presidi ospedalieri, dove i posti di lavoro ormai sono diventati sempre più rari, precari, sottopagati, negati. Dove non è data la possibilità di integrazione a chi si trova nella marginalità di questa società creata ad arte, esaltando la figura del “vincente”.
Ecco in una società simile creatasi dalla perdita di legami umani e sociali di solidarietà e condivisione crediamo sia necessario ribadire che: chi condivide le idee per le quali fu combattuto contro i totalitarismi, può e deve riconoscersi con chi lotta per i diritti di tutti per una società altra, nella assistenza necessaria a chi si trova in difficoltà e nella possibilità di risollevarsi.
Solo un'unione di forze, tese non al proprio tornaconto, può come abbiamo visto 68 anni fa, lenire le ferite generate da un sistema dedito al profitto e allo sfruttamento. Fuori dalla gerarchia del potere statale, dalle miserie del mercato, dagli inganni di sciacalli elettorali di ogni risma.

La resistenza vive nelle lotte degli sfruttati


F AI Federazione Anarchica italiana:
Gruppo “M. Bakunin” – Jesi,
Gruppo “F. Ferrer” – Chiaravalle


Iniziative per il 1° Maggio in Via Pastrengo 2, Jesi: ore 11,30: aperitivo e comizio; ore 13.00 pranzo sociale; ore 17:00, video: “Working men dead”.

lunedì 22 aprile 2013

                                                  
                                    NO ALLA GUERRA TRA POVERI


La riorganizzazione dei servizi sanitari ha messo in agitazione molti soggetti. Partiti che vanno contro la loro stessa maggioranza (PD ad esempio), comuni contro la regione; l’opposizione di centro-destra che cavalca la tigre della protesta fomentando la guerra fra poveri (Cingoli contro Chiaravalle?), partiti-movimento che si dicono diversi dal governo regionale e approvano in tutto e per tutto le stesse scelte che penalizzano la salute dei cittadini (M5S).
Più che la reazione ad un taglio drastico del welfare sembra una guerra fra bande (quelle dei poteri forti ovviamente) cui a farne le spese ad ogni modo saranno i cittadini e i lavoratori.

Le Marche, regione virtuosa in termini di costi della salute, non sono da meno come mercato clientelare del welfare e la sanità anche qui è il terreno di scontro fra potentati. Tutto ciò va rigettato da parte dei cittadini e dei lavoratori. Opporsi alla destrutturazione del sistema sanitario regionale non vuol dire mercanteggiare un posto letto fra amministrazioni ed amministratori, ma avere una visione d’insieme dell’offerta da garantire e della domanda di salute esistente, in un tessuto regionale che si sta impoverendo, che sta  invecchiando, dove la copertura assistenziale a livello territoriale, in termini di spesa e di  professionisti, non è tale da permettere fughe in avanti con la cancellazione di presidi ospedalieri esistenti.

Dal canto nostro siamo dalla parte dei cittadini tutti ed invitiamo a continuare la mobilitazione dal basso per difendere il diritto universale alla salute e le tutele di lavoratori che vedono minacciate professionalità e sicurezze sindacali. Un esempio di ciò che ci può capitare viene dalla Lombardia, una regione che dovrebbe far scuola in termini di sanità ma che è continuamente sulle cronache dei giornali per gli scandali che l’attraversano.

In qualche caso rimane la dignità di chi lavora a tutela del diritto alla salute, come per l’Ospedale San Raffaele, travolto dai debiti e dal malgoverno, dove le RSU sindacali (USB e USI) si stanno opponendo ai licenziamenti di lavoratori, mentre direttori e dirigenti se ne vanno via a tasche piene ed impuniti. Non vogliamo che nelle Marche si creino le stesse premesse. La parola più che alle urne elettorali, alle segreterie e ai potentati, passi a chi lotta dal basso. Equità nella sanità, qualcuno ha scritto. Equità nella società, aggiungiamo noi come anarchici.




FAI - Federazione Anarchica Italiana
Gruppo - M.Bakunin - Jesi
Gruppo - F.Ferrer - Chiaravalle


venerdì 19 aprile 2013

contro una politica feroce ed oscurantista, sempre più rinchiusa in palazzi d'avorio, che genera sfruttati al posto di lavoratori e schiavi al posto di persone, che calpesta e uccide le libertà dell'individuo


inizio concerto ore 17:30 ingresso libero  a seguire cena Vegan 

con 
CHORIACHI 
stoner/rock da Bologna
+
PALMER GENERETOR 
alternative/stoner da Jesi


giovedì 11 aprile 2013



concerto ore 17:30 a Seguire Cena Vegan - ingresso libero

con
USURPRESS -   (old school death metal) da Uppsala Svezia con membri di Uncurbed/Diskonto e Daniel Ekeroth autore del Swedish Death Metal

HUMUS - (fast & loud thrash crust dalle colline marchigiane)

NECANDI HOMMINES (black doom metal da Jesi)

mercoledì 3 aprile 2013


comunicato stampa 
1 aprile 2013

No alla chiusura dell’Ospedale di Chiaravalle! Questo è il primo punto fermo, poi si può parlare del resto. Consideriamo fondamentale quello che già era espresso nel Piano Sanitario Regionale ultimo e che riconosceva all’Ospedale di Chiaravalle le sue funzioni, le sue eccellenze (le fanno anche i semplici reparti di Medicina e Day Surgery e non solo le specialistiche baronali), i suoi costi ridotti e le ricadute importanti in termini di salute collettiva. Se Spacca parla di una visione di sistema nella riconversione della sanità marchigiana (come la sede ASUR a Fabriano?), questa non deve penalizzare i territori, generando una guerra fra poveri: un posto letto a me, due posti letto a te, niente posti letto a quello! La lungodegenza a Chiaravalle non è un reparto dell’Ospedale, ma di tutto il comprensorio e risponde alle esigenze della salute fungendo da filtro alla congestione dei nosocomi maggiori. Si taglia? Quanto si risparmia? Quanto costa il servizio ora? Quali le ricadute positive sulla popolazione? Chiunque parli di Casa della salute senza rispondere a queste domande sbaglia. E sbaglia perché non si pone il problema di dare risposte ai codici bianchi e verdi che senza Punto di primo intervento a Chiaravalle andrebbero a ingolfare ulteriormente i Pronto Soccorso di Jesi, Ancona e Senigallia. In un brogliaccio circolato in semi-clandestinità in questi giorni addirittura si paventa la chiusura del Laboratorio analisi. Qualcuno ha detto che è un refuso di stampa ... portate pazienza! Ma quanto ci costano questi amministratori capaci di tagliare e fare refusi? Ogni cambiamento della sanità a Chiaravalle e nelle Marche deve rispondere a un concetto preciso: l’equità della salute, in termini di accesso alle prestazioni sanitarie, di posti letto, di liste di attesa, di potenziamento della presenza infermieristica nei servizi domiciliari. Un’ambulanza che porta in giro per la provincia un utente a cercare un posto letto o una visita, nei fatti crea disuguaglianze nella salute, cittadini di serie A e serie B, e peggiora lo stato delle famiglie che non ce la fanno più a correre da un nosocomio all’altro, da uno specialista all’altro, con le uniche sicurezze assistenziali date da ... una badante a ore, per la quale stanno finendo anche i soldi. L’equità nella salute non si misura con le chiacchiere del palazzo e la ragioneria di una partita doppia, ma con diritti e servizi. I lavoratori dell’Ospedale di Chiaravalle e i cittadini della Bassa Vallesina dimostrarono 17 anni fa di sapere difendere i loro diritti. Oggi sono tornati a farsi sentire.

FAI – Federazione Anarchica Italiana 
Gruppo “Francisco Ferrer” – Chiaravalle 
Gruppo “Michele Bakunin” - Jesi


come 17 anni fa !


lunedì 1 aprile 2013


 inizio CONCERTO ore 17:30 
ingresso gratuito 
a seguire Cena Vegan

MONTEZUMA 
post-rock da Pesaro 
VOID 00 
post-hardcore da Ancona

Weber defini lo stato come "un'entità che reclama il monopolio sull'uso legittimo della forza fisica".
Oggi come allora, lo stato rappresenta l'istituzione legalizzata della violenza. La violenza con la quale costringe i suoi "sudditi" nelle forme legalizzate di lavoro/schiavismo, nelle semi libertà fittizie, nelle catene di una sanità che non funziona, ostacolata nella sua Equità; un istruzione che muore e nella feroce repressione di ogni contestazione. Oggi come allora vi è la necessità di reclamare il proprio diritto ad essere donne e uomini liberi.




RIPARTE IL CINEFORUM LIBERTARIO 
per tutto il mese di Aprile
ogni Mercoledì ore 21:30
ingresso Free
retrospettiva su Werner Herzog

MERCOLEDì 3 APRILE
PAESE DEL SILENZIO E DELL' OSCURITA ' (85', 1971)
IL film è un documentario incentrato sula vita ei sordo-ciechi, girato prevalentemente in Baviera, vede come figura centrale una donna matura, diventata sordo-cieca a seguito di un grave trauma infantile.

MERCOLEDì  10 APRILE
LA SOUFRIERE + APOCALISSE NEL DESERTO ( 30' 1977 / 52' 1992)
(la soufriere ) nel 1976, nell'imminenza di un eruzione annunciata, l'isola di Guadalupa venne evacuata. Alla notizia che un contadino si rifiutava di lasciare l'isola nonostante il pericolo, Herzog partì con la sua troupe per comprendere meglio questa posizione e documentarla su pellicola. Si tratta forse del film più rischioso del regista tedesco, che va letteralmente incontro alla potenza primordiale della natura e ad un pericolo imminente che costringe a riflessioni esistenziali e spinge ad osservare la condizione di povertà materiale e dignità spirituale dell'uomo.
(apocalisse nel deserto ) Appena terminata la Guerra del Golfo, con la liberazione del kuwait ad opera dell'esercito americano, Herzog riprese lo scenario apocalittico lasciato dalle truppe che nel ritirarsi dai territori occupati incendiarono centinaia di pozzi di petrolio.

MERCOLEDì 17 APRILE
LA BALLATA DI STROSZEK (116' , 1977)
Si narra la parabola di un uomo "diverso" che la società a più riprese rifiuta, fino a determinare l'annientamento, Premio della critica tedesca per il 1978

MERCOLEDì 24 APRILE
BOKASSA (ECHI DA UN REGNO OSCURO) (91' 1990)
E' un documentario incentrato sulla figura di Jean-Bédel Bokassa, ex-dittatore della Repubblica Centro Africana